
Lancia
“Dinamismo e precisione: la materia di scarto diventa slancio e forma essenziale”
Lancia cattura un istante preciso: il momento in cui il corpo del pesce taglia l’acqua e tutto il resto si fa scia.
Le lamiere recuperate diventano pinne tese, le viti suggeriscono muscoli e articolazioni, i vuoti parlano di accelerazione.
Qui il riciclo non è espediente, ma linguaggio: una grammatica di tagli, incastri ed equilibri che dichiara il movimento anche da ferma.
Guardandola da vicino, Lancia rivela un ritmo interno: linee parallele che si inseguono, inclinazioni studiate che evocano rotte, correnti, cambi di direzione.
È una scultura che parla di coraggio e di partenze, di quei momenti in cui si decide e si va.
La sua energia è pulita, quasi sportiva, ma senza fretta: è la velocità del mare, che non è mai frenesia.
In casa, Lancia funziona come un segnale. Non urla, ma attira.
Sta bene dove c’è luce laterale, perché l’ombra enfatizza il profilo e lo rende ancora più dinamico.
È un invito a immaginare, ogni giorno, una traiettoria nuova: non un oggetto decorativo, ma una presenza che muove lo sguardo e ricorda che il passo avanti è sempre possibile.